lunedì 12 agosto 2013

Lunedì. E quindi...

E quindi è lunedì.
Tornato venerdì.
Sabato riposo.
Domenica di decompressione.
Più di 1300 chilometri in solitaria, città, paesi, distributori di benzina, letti e cibi prelibati. Restano le impressioni, i segni dei guanti sulle mani, le valigie da vuotare.
I paessaggi, i colori, quelli che posso vedere ma anche quelli che perdo; le persone che ho incontrato e a cui ho parlato; quanti mi hanno aiutato e quanti mi hanno chiesto come stavo, dov'ero, in questa mia sorta di vagabondo nomadismo solitario. Molti a cui ho raccontato il mio viaggio, la mia avventura, mi invidiano: dicono che avrebbero voluto essere con me. Ma non sarebbe stata la stessa cosa, non sarebbe potuto essere lo stesso.



Vedo le foto. Il ricordo, della strada, degli odori, dell'aria e del sole, non mi abbandona. Quelle immagini parlano, profumano, scaldano, sudano.
Guardo i polpastrelli: ho ancora gli insignificanti segni dell'olio per la miscela, unto, vecchio, trasudato dal tappo del serbatoio. Ricordo la resistente cinghia arancio, sopravissuta al viaggio.



Ho stretto i bulloni sulla targa e recuperato quelli persi dalla parte inferiore del portapacchi. Sistemato il porta ruota artigianale. Cambiato la lampada anteriore, della quale era restato un solo filamento.
Ho voglia di ripartire e potrei farlo, tra qualche giorno. La stagione lo permette di certo... Ma non prima di venerdì tuttavia, ho una missione da compiere: recuperare il mio amico Barujo nella laguna veneta.  Arriverà in canoa e ha bisogno di uno strappo verso casa. Volontariamente mi sono offerto per la causa. Quasi due ore di viaggio per il recupero, e altrettante per portarlo in salvo: 150 chilometri circa, una piccola giornata in tour.



Il viaggio già mi manca... Vedrò cosa mi riserverà la sorte. Il caso non esite...


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