domenica 4 agosto 2013

370. Circa.



Partire con l'ansia degli anatemi lanciati a me dalla mia famiglia non è molto bello. Nemmeno stimolante.

Mi alzo:
È una bella giornata, previsto caldo. Finalmente si parte. Mete non del tutto pianificate, Lambretta in ordine. Vestiario leggero, essenziale, si va. Apro le porte e porto fuori la cinquantenne: qualcosa non torna. Il manubrio ha un lasco, un gioco, di cui non mi ero accorto, eppure avevo controllato tutto... In un capannone, che per comodità chiamerò garage, gonfio le gomme, sempre col tarlo di quel manubrio che mi dovrebbe accompagnare per 1500 km...

WhatsApp:
Il mio meccanico di fiducia c'è anche alle nove del mattino di sabato tre agosto. Grande! Non mi abbandona!
Chiedo:
"Ciao A.! Sto per partire... Ho lo sterzo che ha un po' di gioco destra-sinistra. Tipo tra sterzo e canotto. È normale?"

"Non va bene, devi stringere il vitone a brugola sotto il fanale"

"Merda... Prima di partire immagino..."

"Dai ci metti 5 min"

"Lo faccio subito."

"Bravo"

Mando una foto esplicativa



e chiedo:

"Questo?"

"Si esatto"

"È già stretto. Cazz! Si muove sotto... Lì è fermo, è il manubrio che si muove..."

Video esplicativo di dieci secondi. Capirà? Si miove anche il telefono col manubrio!

"Pare che si siano svitate le 3 viti con la chiave da 10"

"Dove sono?"

"Una si vede nel video, è quella con la linguetta ferma cavi di alluminio proprio davanti
Le altre sono uguali ai lati"

"Quella davanti è spanata..."

"No c'è un dado sotto devi smontare il musetto......"

"No, non è possibile... Merda."

"Ma come hai fatto a non accorgertene prima?"

Penso: "A. Cazzo... Se me ne fossi accorto avrei risolto!"

Io: "Se smonto le tiro tutte da lì?

Mi sono accorto stamattina. Per me fino a ieri era tutto ok."

"Si

Che strano"

"Infatti.

"Va ben. lo faccio."

"Si dai"

"Finito!

Cazzo.

Quasi due ore..."

"Vai parti"

"Grazie A.!
Smontato, tirato quel che son riuscito a tirare e rimontato. Difficoltà a smontare causa una vite spanata, sotto al nasello/parafango. Dovrebbe esser tutto ok!"

In sostanza: due ore di ritardo sulla tabella di marcia, Lambretta operata. Rimessa in sesto e via. Tre amici mi accompagnano per la prima parte del viaggio, i primi km, la prima giornata; mi hanno atteso, passato attrezzi e sentito imprecare con varie inflessioni, anche cantando! Come inizio non c'è male.


Caldo:
Carburazione grassa, troppo grassa, anche in pianura, anche a sud, in Valsugana. Temo che al passo del Tonale dovrò spingere la Lambretta per salire. Provo due salite a 500 metri prima della "big one", per capire... Ma è tutto regolare, va tutto molto bene, affronto tornanti e salite in terza. Apro in quarta. Sale. Nessun problema. Birretta e Mi congedo dai miei compagni di viaggio: ore 18 passate da un po', mi restano 180 km prima della meta. E il Tonale. Lo temo, non so perché ma... Io lo temo.
Alla prima galleria mi sento felice, accelero, sorrido, baciato dal sole e morso dal caldo. Mi abbarbico tra i monti da solo, bel paesaggio, limpido, tiepido, fresco, tanto da farmi pensare di indossare il giubbotto in pelle. Desisto fino a 1500 metri quasi, ma poi cedo, e indosso lo scudo per il freddo.


Intanto...
non va. Accelero, e soffoca. Scalo; e soffoca. Più salgo di altitudine, più scendo con la marce, più soffoca. Ultimi km in seconda marcia, grave e lento, solo. Libertà e ansia di esser solo; ansia e paura di esser abbandonato. Arrivo. Scendo dal goffo destriero. Vedo la neve sulle cime il giorno 3 agosto 2013. Una foto al panorama. Magnifico. Una chiazza di olio si espande inesorabilmente, goccia dopo goccia, cresce ad ogni secondo, sotto alla ruota posteriore. Da sotto la sella sgorgano rivoli di petrolio per miscela. Ma Non importa. È bello così. Non impreco, o solo un po'...
Chiamano al telefono.
Scendo dal tonale, abbandono l'altura. Direzione Ponte di Legno. Edolo. Aprica e i distributori coi vecchi lambrettisti milanesi curiosi. Sondrio. Tangenziali vietate. Dervio. Bellano. 1000 metri più sta l'arrivo.
Arrivo. 370 km. Vino e frutta come cena. Niente male come inizio.
2.39: la carne si riposa.

















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