Punto è punto. Non si discute.
Parto
questa mattina, con l'intenzione ferrea di spegnere il telefono e le
comunicazioni dalle ore 13. Devo solo sbrigare alcune faccende che
probabilmente non miglioreranno la mia condizione economica e morale
ma... Tant'è. Lo devo fare.
Scendo dal letto e mi dirigo in
bagno. Barcollo. Mi guardo allo specchio. Vabbè. Non fa nulla... Cerco
di uscire il prima possibile dallo stanzino... La luce che entra da
fuori mi annuncia un sole stupendo. E così è infatti.
Mi
avvolgo in panni civili. Niente colazione. Il rito di oggi in verità
vorrebbe il consumo di un bicchiere di vino bianco per colazione; per
scacciare i problemi di salute e le malattie invernali. Una sorta di
vaccino vecchia maniera. Nell'oblio dei tempi moderni che mi
appartengono e che governo inconsciamente, scendo le scale. So bene che
giorno è oggi. E più che altro conosco le mie intenzioni per domani.
Senza tema la mia mano aggancia il casco. Per muovermi oggi userò il mio
destriero ferrato, fermo da un po' a causa di una estate tutt'altro che
estate; una estate piuttosto primavera. Oggi test del mezzo: gomme
nuove, con 30 km alle spalle. Ma più che altro voglio verificare le
condizioni generali del biciclo a motore. Corro per sbrigare le faccende
di lavoro che non voglio protrarre oltre. Sembra tutto apposto, a parte
il freno posteriore che mi sembra piuttosto scarico. Due tentativi di
staccata e due delusioni. Così non va.
A., il mio meccanico di
fiducia, è sempre pronto. Sa che il giorno prima di partire ho un
problema da partorire. È successo lo scorso anno. Sarà così pur oggi.
Dialogo con lui tramite messaggio. Giro un video che spedisco immediatamente... Attendo istruzioni.
Mi
distendo sul terreno a pancia in su e controllo tutto quello che A. Mi
dice. Manipolo, stringo, manometto... e testo. Regolo la corsa del
freno. Altro non serve... E magicamente tutto ritorna nella norma.
Inchiodo al primo stop; e anche al secondo blocco la ruota posteriore.
Regolare. Sporco di olio e grasso controllo le ultime viti, lo scorso
anno ne ho perse alcune... Stringo i dadi. Dovrebbe essere tutto
apposto. Verifico le ultime perdite di olio: non so da dove provenga
ma... Spero sia solo un il risultato di un versamento esagerato di
miscela al 2% che ben ricordo.
Pulisco e striglio il mio
Bucefalo. Non lo voglio luccicante. Lo voglio pulito, almeno per la
partenza. Ci metteremo poco a sporcarci...
Alle
16 passate inizio a controllare il vestiario e ad allestire lo zaino...
Non sono molto convinto della lista che ho stilato l'altro giorno. Mi
sembra povera... E decido di aggiungere un paio di cose per mitigare un
possibile clima appenninico. In due ore ho quasi tutto pronto. Ci siamo
quasi... Ma alle 20 ho una cena tra artisti, non posso declinare
l'invito. La mi attenzione si sposta sul ferro teutonico a quattro ruote
che mi condurrà all'evento. Salgo e sfreccio verso est lasciando un po'
d'aria sporca alle spalle. È bello anche così...
Tra
abbondanti libagioni festeggio ed informo della mia partenza i presenti
al banchetto. Qualche ora in compagnia mi fa bene... Inizio a capire
che domani si parte davvero.
Torno felice verso casa, all'una passata. E passando davanti al mio mezzo scambio affettuosamente due chiacchiere.
Andrà tutto bene, qualsiasi cosa capiti; tutto sarà bene, perché il caso non esiste...
E sotto il cielo tutto è pronto. O quasi...
Nessun commento:
Posta un commento