Diciamo che c'è tutto o che, se non tutto, per lo meno spero che ci sia abbastanza.
Ho dormito poche ore stanotte, quella manciata di minuti sufficiente a
farmi rimanere sveglio per il resto del giorno. Mi rollo qualche minuto
nel letto prima di svegliarmi, alzarmi, sciacquarmi e volare una
trentina di chilometri verso sud. Levata complicata, ma convinta quella
di stamattina! Alle tredici e qualcosa appuntamento da Francesca: pranzo
con amici, attori, persone a cui voglio bene. La stessa compagnia che
lo scorso anno mi aveva salutato prima della mia partenza. Più o meno la
stessa che saluto oggi al mio spavaldo arrivo a bordo di un PK fulvo,
portando in dote dell'insalata di pollo - e perché si chiami così tal
pietanza, io non lo posso capire. Tuttavia, salutati gli estivi
commensali e appoggiata sul tavolo, l'insalata presto svanì, volata via
forse col suo pollo, nelle avide ed affamate interiora dei miei
goliardici amici. - E brava la mia mamma, sapiente cuoca, osannata da
tutti per questa docile portata! -. Complice il buon vino, il buon cibo e
la buona compagnia passa il tempo, tra una battuta e l'altra, tra un
fervido disquisire e una fetta di delizioso dolce preceduto da un
richiestissimo caffè! Evidentemente non sono il solo ad essere tornato
tardi la notte precedente, seppur i motivi dei rientri - che definirei
oramai quasi mattutini- fossero ben diversi...
Dopo l'amaro però cedo. Crollo. Colto da stanchezza precoce, decido che l'ora per tornare è giunta. Non è mia abitudine, lo so... Ma mi ritrovo esausto. E decido di accelerare verso casa. Devo preparare lo zaino. Non so ancora se partirò domani ma certo è che se non preparo un minimo di attrezzeria di sicuro sarà più difficile pensare di poter partire... E così faccio. Arrivo. Parcheggio. Scendo e con difficoltà mi reco a caricare quasi alla studiata rinfusa un po' di merce per il viaggio: vestiti, camere d'aria, olio per miscela, fil di ferro... Un po' di cose insomma. Il minimo indispensabile.
Un'ora. Non è ancora tardi.
Ho quasi finito. Ma... Abbandono il compito e passo a salutare i miei anziani consanguinei e mio cugino. Stanno mangiando e sto un po' con loro. Allo stesso tempo ricordo cose da portare con me, accorgimenti da prendere... E ricordo che devo aggiustare le vecchie scarpe con della colla... Pensieri.
Ho un abbozzo di percorso in mente. E ho un buon motivo per partire. Non è molto, è vero, ma forse è quanto basta per capire se vale davvero la pena fare una cosa. Io credo che, in questo caso, ci si possa provare.
Saluto e torno alla mia opera di carico. Cerco di concentrarmi, ma c'è sempre una ottima distrazione... I miei amici Vag si troveranno stasera, come al solito, come ogni domenica, tra artisti, musicisti, buoni bevitori e ottimi pensatori. Vorrei essere con loro, a dare il mio buon apporto, mi farebbe piacere e soprattutto non si sa mai come va a finire. Ma decido di portare quasi a termine il carico. Mancherà qualcosa che forse inserirò domani mattina, se lo ricorderò. E forse non sarà importante. O forse basta solo un buon motivo... L'unica cosa che valga la pena caricare.
Dopo l'amaro però cedo. Crollo. Colto da stanchezza precoce, decido che l'ora per tornare è giunta. Non è mia abitudine, lo so... Ma mi ritrovo esausto. E decido di accelerare verso casa. Devo preparare lo zaino. Non so ancora se partirò domani ma certo è che se non preparo un minimo di attrezzeria di sicuro sarà più difficile pensare di poter partire... E così faccio. Arrivo. Parcheggio. Scendo e con difficoltà mi reco a caricare quasi alla studiata rinfusa un po' di merce per il viaggio: vestiti, camere d'aria, olio per miscela, fil di ferro... Un po' di cose insomma. Il minimo indispensabile.
Un'ora. Non è ancora tardi.
Ho quasi finito. Ma... Abbandono il compito e passo a salutare i miei anziani consanguinei e mio cugino. Stanno mangiando e sto un po' con loro. Allo stesso tempo ricordo cose da portare con me, accorgimenti da prendere... E ricordo che devo aggiustare le vecchie scarpe con della colla... Pensieri.
Ho un abbozzo di percorso in mente. E ho un buon motivo per partire. Non è molto, è vero, ma forse è quanto basta per capire se vale davvero la pena fare una cosa. Io credo che, in questo caso, ci si possa provare.
Saluto e torno alla mia opera di carico. Cerco di concentrarmi, ma c'è sempre una ottima distrazione... I miei amici Vag si troveranno stasera, come al solito, come ogni domenica, tra artisti, musicisti, buoni bevitori e ottimi pensatori. Vorrei essere con loro, a dare il mio buon apporto, mi farebbe piacere e soprattutto non si sa mai come va a finire. Ma decido di portare quasi a termine il carico. Mancherà qualcosa che forse inserirò domani mattina, se lo ricorderò. E forse non sarà importante. O forse basta solo un buon motivo... L'unica cosa che valga la pena caricare.
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